sabato 13 marzo 2010

Arrivano i Pelle Rossa!

Spezia, città di mare, era certamente abituata ad accogliere persone di altre etnie, ma gli spezzini i Pelle Rossa non li avevano mai incontrati fino a quel giorno di marzo del 1906 in cui arrivò il Buffalo Bill Wild West Show di William Cody.

William Frederick Cody nacque in una fattoria dell'Iowa nel 1846, ma si trasferì ben presto in Kansas con la famiglia. All'età di quattordici anni divenne uno dei corrieri a cavallo del Pony Express, un servizio di trasporto a cavallo della posta, per il quale si alternavano, come in una staffetta, vari cavallerizzi. Nel 1863 si arruolò nel 7° Cavalleggeri del Kansas e prese parte alla Guerra di Secessione americana con gli stati dell'Unione. Dopo la fine della guerra e fino al 1872, venne impiegato come guida civile dall'esercito statunitense e dalla Pacific Railway. William Cody detto Buffalo Bill
William Frederick Cody

La leggenda vuole che il soprannome di Buffalo Bill derivi dal fatto che tra il 1868 ed il 1872, per rifornire di carne gli operai addetti alla costruzione della ferrovia, abbia ucciso circa 4.000 bisonti. Nel 1873 Ned Buntline, uno scrittore popolare che aveva creato diversi racconti che narravano le gesta di Buffalo Bill, gli chiese di interpretare una versione teatrale delle sue novelle. Accettò di fare l'attore per undici stagioni consecutive e nel 1883 creò il Buffalo Bill Wild West Show, uno spettacolo circense in cui venivano ricreate rappresentazioni western, fra cui la battaglia di Little Big Horn, dove perse la vita il Generale Custer. Tra i protagonisti dello spettacolo negli anni si alternarono personaggi famosi dell’epopea western, come il capo indiano Toro Seduto, Calamity Jane, Wild Bill Hickock e l’infallibile tiratrice Annie Oakley.


Il Buffalo Bill Wild West Show
Il Buffalo Bill Wild West Show

Il Buffalo Bill Wild West Show sbarcò per tre volte in Europa, nel 1887, nel 1890 e nel 1906 e fu proprio in quest’ultimo anno che lo spettacolo fece tappa nella nostra città.

Come è facile intuire, l’attesa per l’evento in città fu notevole ed i giornali cittadini non fecero che accrescerla.


Domani Buffalo Bill ci offre il più grande fra gli spettacoli che Spezia dal suo sorgere ha potuto ammirare, ed è tanta l’attesa della cittadinanza, dopo l’indiscusso successo ottenuto da questi a Genova, che noi siamo convinti, alle due rappresentazioni del Wild West il concorso del pubblico sarà grandissimo.

Ne inferiore sarà l’interesse per l’arrivo della Compagnia sui quattro treni speciali della lunghezza complessiva di un kilometro circa che avrà luogo nelle prime ore del mattino. Immediatamente sarà effettuato lo sbarco dei materiali che verranno trasportati in Piazza d’Armi da oltre 40 appositi carri, ed in breve tempo, come per incanto, sorgerà l’immenso circo.

E’ pressoché inutile tentare di enumerare tutte le parti interessanti del Wild West. Il personaggio più in vista è, beninteso, il colonnello W. F. Cody (Buffalo Bill) il quale conduce alla nostra soglia una ricchezza di interesse umano che diviene necessaria nei centri di civiltà, specialmente alla nostra epoca in cui le comunicazioni sono divenute così facili.

(Libera Parola del 16 marzo 1906)

E ancora:
Da "Libera Parola" del 20 marzo 1906

Durante la pioggia, per quanto violenta essa sia, le rappresentazioni di Buffalo Bill continuano senza interruzioni. Gli uomini arditi, i cavalieri coraggiosi, sembrano rallegrarsi nel pericolo; nulla viene ritardato o evitato: vigore, bravura e coraggio si disputano la dignità con la natura irata, con i più feroci attacchi di vento, di grandine, di pioggia. Il pubblico è ben riparato da tende impermeabili: il cattivo tempo non deve perciò trattenerlo dal visitare il Wild West. E’ l’ultima opportunità, è una festa.

Tre motori elettrici dello stile più moderno, delle macchine a vapore delle più perfezionate, forniscono l’energia d’illuminazione del «Wild West». La rappresentazione della sera è data con tutti i dettagli di quella del giorno.

Parigi, Londra, Berlino, Bruxelles, Roma, New-York, Vienna, tutte le capitali d’Europa e d’America, come anche migliaia di altre città , hanno ricevuto con entusiasmo ed applaudito «Buffalo Bill» ed il suo Congresso di Rough Riders che ora ha assunto anche più vaste proporzioni, E’ un’istruzione che non si dimenticherà più: è insieme una lezione ed un divertimento.

(La Gazzetta della Spezia del 17 marzo 1906)

I prezzi variavano da 1,20 lire per i posti a sedere di seconda serie alle 6 lire per i palchi. La città venne tappezzata di manifesti che promettevano uno "spettacolo unico e senza rivale di Cavalieri indigeni, d’Europa, Asia Africa ed America, delle Montagne del Caucaso, delle Steppe della Russia, dei Deserti Africani, delle Cordigliere Messicane, delle Ande e delle Montagne Rocciose. (…) Il vasto circolo all’aperto permette di rappresentare, nel corso di un meraviglioso programma, un affascinante e colossale spettacolo, scene di combattimento e di strage di una guerra selvaggia, nella quale figurano 800 Indiani, Esploratori, Soldati e Cavalli: la «Battaglia di Little Big Horn» che termina col famoso quadro, apoteosi dell’ultima difesa di Custer e sua fine eroica. 100 Indiani Americani, Capi, Guerrieri, Donne e Fanciulli”.


Nello spettacolo ogni comparsa aveva ben chiaro il proprio ruolo, recitava sempre la stessa parte: cowboys che domavano cavalli selvaggi o si esibivano con i loro lazos, pistoleri che inscenavano duelli o che centravano bersagli impossibili ed indiani che simulavano sanguinosi assalti alle diligenze finendo però immancabilmente per essere sconfitti. Inoltre Buffalo Bill introdusse nel suo show la rievocazione del Pony Express. Ed ancora sfilate di guerrieri provenienti da tutte le parti del mondo nei loro costumi tradizionali e cavalieri lanciati al galoppo. Lo show terminava invariabilmente con una drammatica rievocazione della sconfitta del generale Custer a Little Big Horn in cui lo stesso Cody interpretava il ruolo del generale.

Purtroppo per gli spezzini la tourné europea del 1906, organizzata più che altro per ripianare i debiti di Cody, fu piuttosto mediocre. Protagonisti di scarso richiamo, comparse non all’altezza e lo stesso William Cody che, acciaccato dai reumatismi, ridusse al minimo le consuete evoluzioni in sella.
Il manifesto dell'evento
Questo era uno dei manifesti

Le sperticate celebrazioni dello spettacolo alla sua vigilia da parte dei giornalisti locali si tramutarono in velenosi giudizi il giorno successivo.


Un gruppo di comparse del Buffalo Bill Wild West Show
Un gruppo di comparse

Buffalo Bill, - annunziato con colpi di gran cassa e di cannone sempre più intensi e sbalorditivi – aveva fatto tappezzare le vie anche più remote della città, le vetrine e le porte dei negozi con manifesti sesquipedali in cromo-litografia, sui quali si leggeva come la troupe comandata dal Colonnello Cody si componesse di 800 uomini e 500 cavalli, i quali ultimi si videro poscia ridotti ad un’ottantina di esili ronzini degni dei modesti Circhi che menano tanto scalpore alle fiere dei villaggi.

Ci si assicura poi che fra i sedicenti Cosacchi siano stati riconosciuti tre individui nativi di Licciana (…).

Anche quella delle Pelli Rosse, si può dire una mistificazione. Se ne togli qualcuna autentica, le altre, salvo la pitturazione del ceffo, si direbbero pelli storte Europee (…)

Di quanto era stato annunciato, non abbiamo veduto che una minima parte, di nessun effetto sensazionale. Abbiamo udito delle grida stridule, come ululati di belve affamate, che offendono l’organo acustico. In complesso, una sconveniente parodia, che fa rimpiangere i denari spesi.

(Gazzetta della Spezia del 24 marzo 1906)


Qualche fischio isolato dimostrò come il pubblico fosse indignato per questa enorme turlupinatura, e tutti lo erano effettivamente., (…) Il pubblico aveva ragione, poiché lo spettacolo mancava precisamente di quei numeri coreografici interessanti e di quelle caccie di cavalli e bufali veramente selvaggi e non addomesticati, che lo avrebbero potuto divertire.

La turlupinatura fu adunque compiuta con la massima sfacciataggine, ma ciò non impedì che un pubblico numerosissimo accorresse alla sera alla seconda rappresentazione. (…)

Alla sera alle dieci e mezzo terminò la seconda rappresentazione, alle undici e mezza non vi era più in Piazza d’Armi né un palo né una tela, e tutto era già caricato sui rispettivi vagoni. Fu questo e quello della mattina il miglior spettacolo.

(Libera Parola del 23 marzo 1906)


Buffalo Bill e una comparsa in una pausa dello spettacolo
Buffalo Bill e una comparsa in una pausa dello spettacolo

Chi deve ringraziare Buffalo Bill della sua visita alla nostra città, sono quelli che per recarsi al grandioso spettacolo, tra l’immensa folla che si assiepava fra i carrozzoni adibiti alla vendita dei biglietti furono borseggiati e non di poco. Fra questi registriamo il sig. Domenico Portunato al quale fu rubato il portafogli contenente 900 lire. Anche il farmacista di Fivizzano sig. Clamente Giuseppe fu derubato entro il recinto di 600 lire, ed i signori Paita Alessandro di 75 lire, Maggiani Stefano L. 10. Buffalo Bill a questi signori è costato caro, perdio.

(Libera Parola del 23 marzo 1906)

E fu così che gli spezzini riuscirono a smitizzare persino Buffalo Bill.

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